Su Facebook leggo commenti volgari e offensivi contro la Juventus e il MIlan, il Napoli e l'inter o il Bologna.
Nelle risposte, che si danno le persone, passano alle offese di pessimo gusto e arrivano, anche, a sfidarsi: dai che c'incontriamo, così ti spacco la faccia. Alcune di queste persone, dai nomi, le ho riconosciute, Hanno anche 50 anni e sono padri e allora mi sono chiesto: cosa possono insegnare ai loro figli? Poi oggi ascolto, per caso, una canzone del 2001 di Renato Zero, che cade a puntino in merito, le cui parole finali dicono: " Competere si può pretendere non so prevaricare mai... Si può spendere altrove tutta l'energia, se mai; una squadra affiatata è la mia squadra preferita. Lo stadio esulta, ci puoi scommettere, stavolta sarà l'odio a perdere. Solo fratelli insieme qui chi vi ha feriti e offesi è in fuori gioco, sì.. Non vi spegnete, ragazzi, questa è la vostra partita dimostrategli che ancora su quel campo c'è vita..." Bravo Renato, parole giuste per lanciare questo messaggio: come è stupida la fede calcistica e inutile la violenza negli stadi e prospetta la possibilità di fare dello sport un'occasione di fraternità! alla prossima, insieme saremo rock! Gianni Galli |
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Luglio 2020
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