Un'indagine fatta sui ragazzi delle Nazionali Under 17, 16 e 15 ha evidenziato lacune nella marcatura, nel colpo di testa, nel dribbling, nel calciare in porta.
Un'altra indagine dice che in Italia l'educazione motoria dei bambini e ragazzi a scuola è deficitaria. Ecco spiegate molte cose: è risaputo che c'è un legame molto stretto tra abilità tecniche e capacità motorie. In allenamento, la motivazione a svolgere esercizi con dedizione e costanza è ridotta, e la richiesta di fare la partita sembra l'unico modo che possa dare un pò di passione. Anche l'iperprotezionismo dei genitori, a volte, limita nei ragazzi la libertà di fare esperienze motorie spontanee. Quando fa freddo o piove, è meglio saltare l'allenamento, perchè ci si sporca e si rischia la salute: non viene riconosciuto il valore educativo-formativo dello sport e l'allenamento è visto come premio o ricatto al buon andamento scolastico. I genitori invece di parcheggiare i figli, o fare i loro allenatori, dovrebbero accertare le qualità dell'offerta sportiva proposta dalla società, insieme alla competenza del tecnico, anche riguardo la sfera umana e relazionale. E valutare anche il ragazzo, senza aspettarsi da lui ancora quello che non è: ho conosciuto molti genitori che hanno preferito far giocare poco i loro figli in una società di prestigio, piuttosto che titolari in una di minor livello. Come ho visto, purtroppo, non venire i ragazzi agli allenamenti, perchè così è se vi pare: una commedia pirandelliana! alla prossima, insieme saremo rock! Gianni Galli |
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Dicembre 2021
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