Commento dell'inviato speciale Tacco DiVinoSostenitori dello Sporting e perseveranti lettori,
oggi 26 Novembre 2016 si recupera la sesta giornata del campionato esordienti 2004, già rinviata per maltempo, in cui si sfidano la Libertas Ghepard di Bologna e lo Sporting Pianorese 1955. Per entrambe le formazioni è una partita da vincere e mantener viva la speranza di giocare il girone primaverile tra le squadre Champions invece che di Europa League: il mister ospite avrà certamente catechizzato a dovere i ragazzi al motto di “giochiamo come sappiamo giocare”. I pochi spettatori presenti e un paio di cani accompagnatori, sono costretti ad assistere alla partite in condizioni di scarsa visibilità poichè diversi ostacoli si frappongono tra loro e il terreno di gioco. Forse l’orario insolito e le piogge cadute nei giorni precedenti hanno indotto diversi supporter a rimanere a casa o recarsi alle terme per curare fastidiosi reumatismi. Prova ne sono anche alcune foto di donne paparazzate nelle piscine di Abano tra sorrisi e in divertenti atteggiamenti. In una serata non fredda ma umida, il terreno di gioco in precarie condizioni accoglie le due squadre pochi istanti prima delle 17. Causa diverse defezioni dell’ultim’ora, lo Sporting è a ranghi ridotti e si posiziona in campo secondo il piu’ classico degli schieramenti nel modulo tri-zona 4-3-3 a trazione completamente tascabile. Infatti davanti al portiere Saracinescu, sono disposti 4 difensori con Rick e Gian sugli esterni Cocchi e Renato centrali poi la linea a tre dei guardiani di centrocampo con centrale il roccioso e ai sui lati rispettivamente a sinistra il terrier di Loiano e a destra il mastino di Carteria. In avanti, insieme al centroavanti-legume, si posizionano a destra il siluro dello Zena e a sinistra la freccia del golfo vesuviano oggi con indosso la fascia di capitano. Lo Sporting con indosso la consueta maglia bianca sfida i padroni di casa della Ghepard in divisa Blu scuro con bande rosse e inserti gialli Nelle battute inziali le squadre si equivalgono e si nota subito, complice il terreno fangoso, che la partita sarà intensa, scivolosa e maschia dove ogni pallone verrà ovunque conteso col coltello tra i denti. In queste situazioni la fisicità dovrebbe avere il sopravvento e le tascabili e sguscianti punte dello Sporting non saranno favorite. La partita puo’ essere decisa da pochi episodi. Ed eccone uno. Una clamorosa svista dell’arbitro su off-side mette l’ala destra dei blu-rosso-gialli nelle condizioni di trovarsi a tu per tu con Saracinescu che vien trafitto per la prima volta : Ghepard 1 Sporting 0. Gli arditi dello Sporting si lanciano in avanti ma in una azione di contropiede che avrebbe potuto essere bloccata in almeno due circostanze , gli avversarsi segnano il secondo punto. Lo Sporting continua ad attaccare lasciando al Gheperd solo qualche azione di alleggerimento. I nostri costruiscono belle azioni e sbagliano piu’ di un occasione per segnare complice il terreno pesante che talvolta blocca la palla proprio sul piu’ bello. Il tempo si chiude sul due a zero per il Ghepard insieme alle proteste del roccioso per un fallo di mano in area non rilevato. Il secondo tempo inizia con in campo il rosso d’Irlanda al posto delle freccia del golfo e il gianburrasca di pianoro al posto del siluro dello Zena. Il modulo non cambia e l’attacco rimane sempre tascabile. Dopo un paio di minuti il difensore centrale dei bianchi deve essere sostituito per il riacutizzarsi di un dolore al ginocchio. Al suo posto rientra subito in campo il siluro dello Zena. Lo Sporting si dispone ora con un nuovo assetto ultra aggressiva del modulo tri-zona Plus (3-3-1-3) variante briniana del Foggia di Zeman. La partita è a senso unico. I bianchi di Pianoro giocano benissimo vincono infinti contrasti sbagliano qualche palla goal. I tre mediani crescono, non fanno passare una palla e ripartono in velocità costringendo gli avversari nella loro metà campo: mai visti giocare con questa intensità. Prima o poi i granatieri del Ghepard devono cadere. Ed ecco che in quattro minuti lo Sporting stende l’avversario. Una bella apertura del roccioso mette in moto il gianburrasca che entra in area da destra e lascia partire un fendente imparabile per il portiere: Ghepard 0 Sporting 1. Passa un minuto e da una azione analoga lo Sporting raddoppia col Mastino di Carteria che dai 16 metri lascia partire un bolide che si insacca all’incrocio dei pali. Palla al centro e nell’arco di due giri di lancette il centravanti-legume ben servito dal Terrier di Loiano supera in velocità il diretto avversario trafiggendo il portiere. I nostri continuano a spingere ma il tempo si chiude per 3-0 a favore dei Bianchi di Pianoro Terzo e ultimo tempo La partita è piu’ combattuta e nessuno dei due contendenti vuole lasciare spazi all’avversario. C’e’ una carica diversa e positiva nella squadra dei bianchi rispetto ad altri incontri. I guardiani del centrocampo sono superlativi, i difensori attenti e le punte sempre pericolose. Cosi dopo dieci minuti la freccia del golfo riceve palla a ridosso della trequarti, parte in velocità salta due avversari ed entra nei sedici metri da sinistra lasciando quindi partire un tiro secco e preciso che supera l’estremo di casa. Ma nel giro di pochi minuti il Ghepard pareggia con una classica azione di contropiede simile a quella del primo tempo. Lo Sporting continua a premere,crea diverse opportunità per andare al tiro senza pero’ trovare il giusto pertugio. La fatica si fa sentire ma nessuno demorde. Ed ecco un capolavoro che da solo vale il prezzo dell’intero biglietto esaltando tutta la platea. Siamo sul finire del tempo e dall’ennesima incursione dello Sporting la difesa del Ghepard respinge la palla che viene catturata a ridosso dei 25 metri dall’onnipresente roccioso. I difensori di casa vanno in pressing ma il roccioso si svincola portandoli a spasso fino sul fondo non lontano dalla bandierina del calcio d’angolo dove l’ultimo degli avversari prova a resistere e si frappone tra lui e il portiere. Il roccioso si inventa un veronica che mette a sedere il difensore entra quindi nei 16 metri e dopo due passi lascia partire una sassata imprendibile per il numero 1 di casa. Spettacolare e incredibile: Ghepard 1-Sporting 2. Dopo due minuti di recupero il tempo finisce e lo Sporting di aggiudica l’incontro per 2 tempi a 1 (5 a 3 per numero di goal) Insieme saremo Rock, per ora… ci siamo quasi!. Alla prossima Il Vostro inviato quasi speciale di parte (ma non troppo) Tacco diVino Sporting Pianorese 1955 è lieta di annunciare che la Festa di Natale 2016 si svolgerà presso il ristorante pizzeria "Al Cuntadein" secondo la seguente modalità: Lunedì 12 Dicembre alle ore 20,00 (bambini accompagnati dai genitori) Piccoli amici 2010 2011 Primi calci 2009 Primi calci 2008 Pulcini 2007 Pulcini 2006 Martedì 13 Dicembre alle ore 20,00 Esordienti 2005 Esordienti 2004 Giovanissimi 2003 Giovanissimi 2002 Allievi Juniores Prima Squadra Menù adulti € 18 Primo-Secondo-Dolce a scelta fra quelli del giorno-Bevanda Menù ragazzi € 12 Pizza-Bevanda Per consentire una buona organizzazione è indispensabile prenotare presso il mister o inviare una mail a pianorese.1955@gmail.com entro venerdì 2 Dicembre 2016. E' richiesto il pagamento anticipato al momento della prenotazione. Segnalare eventuali intolleranze alimentari. VIDEO INVITOUna recente indagine dice che sono in calo le iscrizioni nelle Scuole Calcio, i bambini e i loro genitori scelgono altri sport.
Io sono convinto che il calcio, espressione di un gioco collettivo e di squadra, sia ancora educativo e formativo. A volte un giovane, pur non eccessivamente bravo e neppure titolare, ascolta e ubbidisce il tecnico, mentre risponde a scuola all'insegnante e in casa al genitore. Perchè, quali sono i motivi? Per il fatto che lo sport-calcio procura delle emozioni, che possono essere positive o negative. Stare con gli altri, andare agli allenamenti, fare la partita, partecipare a un torneo procurano soddisfazione, gioia, voglia di fare, entusiasmo, collaborazione, vittoria. Di contro le stesse cose, possono procurare rabbia, timore, ansia da prestazione, giudizi negativi, sconfitta. Sono proprio le emozioni negative, quelle che in un primo momento rendono i ragazzi tristi e malinconici, a renderlo più forte in quanto lo costringono a rialzarsi, a non abbattersi, a migliorare. E il calcio, come sport di squadra, aiuta i ragazzi a non sentirsi soli, tramite la solidarietà dei compagni e l'aiuto del tecnico. Il genitore deve credere che la vita di un gruppo, per un ragazzo, è fondamentale per la sua crescita umana: ci sono regole da rispettare, ci sono compagni con i quali si è più in sintonia, si comincia a interagire e a risolvere, in modo autonomo, le varie situazioni in un contesto gioioso e in un clima di gioco e divertimento. Giocare a calcio significa, anche, essere davvero nella realtà: il portiere che para, il difensore che salva sulla linea o meno, il centrocampista che fa un assist o sbaglia un passaggio, l'attaccante che segna o sbaglia un gol, ti fanno capire se hai fatto bene o meno, ti fanno riconoscere il valore dei compagni, ti fanno venire la voglia di dare di più e migliorarti continuamente. E allora, è importante che il ragazzo avverta la collaborazione del genitore e del tecnico che devono avere gli stessi concetti educativi positivi. Il genitore, che dice al proprio figlio "non ti fa giocare perchè gli sono antipatico" oppure gioca "Gianni perchè è il figlio di un dirigente", sbaglia in quanto confonde il ragazzo, che finirà per credere al genitore e non avere più stima nel tecnico. Così, il sogno di far parte di una squadra viene a mancare. Ragazzi e genitori, giocate o fate giocare a calcio, perchè rimane una palestra di vita, utile a riconoscere quei valori per essere, un domani, un uomo migliore. alla prossima, insieme saremo rock! Gianni Galli Sono sempre stato attratto da quello che mi dicevano le persone più grandi di me: e forse, so anche il perchè.
Mio padre, durante la Seconda Guerra Mondiale, venne preso nei pressi della stazione di Bologna e deportato in Germania. Rimase due anni e, solo per concomitanze fortunate, riuscì a tornare in Italia con i suoi 48 Kg. A tavola, i miei genitori parlavano molto e i racconti di mio padre, riguardanti il periodo in Germania, mi affascivano, capivo la forza interiore e il carattere da guerriero di questo uomo che parlava con naturalezza e dignità della sofferenza. Da ragazzo, andavo al Bar, sì il Bar Sport di Benni se vogliamo, frequentato da uomini molto più grandi di me. Mi piaceva sentire le loro storie, le prese in giro, l'amicizia, l'invidia, il rispetto, insomma per me la frequentazione del bar è stata una palestra di vita positiva. E così è stato anche nello sport, ho imparato dagli allenatori e dai dirigenti, tramite i loro racconti sono cresciuto sotto l'aspetto educativo e umano. Ora, la nostra società e, anche il mondo del calcio, fa spallucce di tutto quello che appartiene al passato, anzichè ascoltare persone competenti , molti credono di sapere tutto, di avere la verità in tasca, l'esperienza non conta più, anzi chi ce l'ha, è fuori moda. Le persone esperte vengono messe in disparte, in nome delle novità, ci sono tecnici che conoscono una miriade di esercizi, ma non sanno correggere un gesto tecnico. E' vero che il calcio ha avuto una grande evoluzione, ma è sbagliato non "prendere" per buono quello che viene dal passato: spesso vedo giovani depositari della verità assoluta, persone saccenti che dovrebbero essere più umili e ascoltare le esperienze e i segreti di chi ha vissuto intensamente il mondo dello sport. C'erano maestri della tecnica che ti facevano vedere come dovevi colpire la palla, come eseguire uno stop, come mettere il corpo e dicevano "ragazzo, toccala così e vedrai come andrà meglio". E andava veramente meglio, anzi andava proprio benone. C'erano osservatori che non riempivano schede, non segnavano peso e altezza, massa magra e grassa, numero di passaggi sbagliati e riusciti, avevano l'occhio e un fiuto particolare, vedevano il ragazzo, ci parlavano e lo conoscevano meglio e battezzavano "questo ragazzo può fare carriera". Sapete, cosa dico? L'esperienza è impagabile! alla prossima, insieme saremo rock! Gianni Galli |
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Dicembre 2021
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